Da lunedì 12 luglio a sabato 17 luglio 2021 presso la Città dell’Altra Economia a Roma avrà luogo il Seminario intensivo di drammaturgia per attori e performer “PARTIRE DA SÉ STESSI PER ARRIVARE A TANTI”, ideato e diretto da Eleonora Danco, la dirompente drammaturga e performer del nostro teatro contemporaneo, autrice di ME VOJO SARVÀ, TRILOGIA DANCO, dEVERSIVO (record d’incassi al Teatro India) e regista vincitrice al Torino Film Festival con N-CAPACE.
Riservato agli artisti mandanti di Artisti 7607 per massimo 15 partecipanti, il seminario si rivolge ad attori, performer, autori e prevede sei giorni di lavoro intensivo (ore 11.00 – 17.00) anche attraverso improvvisazioni fisiche sulla memoria, rievocazione dell’infanzia, conflitti familiari, percorso scenico corpo- tensione- impatto.
Le richieste di partecipazione (con foto e curriculum) dovranno pervenire entro mercoledì 30 giugno 2021 a: eropurissima@gmail.com specificando nell’oggetto: NOME COGNOME LAB ELEONORA DANCO.
Eleonora Danco selezionerà le richieste e l’elenco dei 15 partecipanti sarà comunicato via email entro il 5 luglio 2021 a tutti gli artisti che abbiano inviato richiesta.
Partire da sé stessi per arrivare a tanti
Il conflitto in un testo. La scrittura per immagini. L’inconscio. Il Tragicomico.
Abolire ogni forma di morale.
I diversi modi per mettere sé stessi in quello che si scrive. Senza essere personalistici.
Partire da sé stessi non vuol dire scrivere di sé stessi, ma esporsi come autore a livello intimo. Dar vita a personaggi in contraddizione.
Nel rilancio di un linguaggio che sappia cogliere il ritmo della realtà.
Personaggi che possono essere molto diversi dall’autore.
Comprendere il comportamento umano attraverso lo spirito d’osservazione.
Più uno scrittore ha dei problemi, più è uno degli ultimi in mezzo agli altri, più avrà materiale per inventare e andare lontano con la fantasia.
L’impatto della scrittura come farlo arrivare.
Sbilanciarsi con la realtà, senza psicologia. La scrittura per immagini nasce da questo rapporto tra sintesi e libertà di visione.
Come lavorare su un testo ad un solo personaggio o a più personaggi e renderli vivi tanto sul foglio quanto sulla scena?
Il suono ed il ritmo. Come lavorare sul tragicomico?
I cambi di stati d’animo, sia in un solo personaggio che nell’intero testo, devono essere continui. Avvincenti. Tenere sempre alta la tensione. Come nel cinema come in un film.
Rapporto spazio-tempo.
Un tema non è più importante di un altro, è la domanda che ti poni dentro quel tema che è interessante. La risposta non conta. La risposta nell’arte non esiste.
“Andare a fondo è l’unica qualità che ha l’arte” diceva Alberto Moravia.
Il conflitto. Ci deve essere sempre un conflitto. I personaggi messi in una condizione di necessità sono costretti ad agire direttamente: come nella vita. Personaggi in situazioni estreme.
Il primo spettatore del tuo testo devi essere te stesso.
La psicologia è la morte del teatro. Il nostro sforzo deve essere quello di non spiegare ma far arrivare i sentimenti del personaggio come se fossero i sentimenti di chi è in platea. Senza piegarsi ad un linguaggio banale o facile.
La sintesi la crea il ritmo.
Ogni autore autentico ne ha uno suo. Il ritmo modula il livello di attenzione. Nessuno può insegnarci a scrivere. Ci si può confrontare per trovare strade nuove, stimoli diversi.
Mettere sul campo delle esperienze. Costruire con ognuno dei partecipanti il tracciato di un percorso. Si parte sempre da sottoterra.
Scavare, Scavare, e quando si pensa di essere finiti Scavare ancora di nuovo.
La scrittura è un esercizio di coraggio.
Essere disposti a mettere in discussione tutto.
Il linguaggio comico è ribellione. Come da bambini.
Ricreare quella forma spontanea e schizzata di vedere le cose.